Giornata mondiale delle api

L’ape è un insetto piccolo, quasi invisibile eppure ha tanto da insegnarci. Ritenuta la specie più intelligente e laboriosa in quanto è in grado di impollinare la stragrande maggioranza delle piante, contribuendo a migliorare e aumentare la qualità e la quantità delle produzioni agricole e ad assicurare la sopravvivenza alle piante non coltivate nonché a mantenere la biodiversità degli ecosistemi.

Esistono moltissime specie di api ma l’ape mellifera è senz’altro la più conosciuta e studiata in tutto il mondo sia per i prodotti che si ottengono dal suo allevamento (alcuni dei quali, come il miele, il polline, la pappa reale, sono utilizzati come alimenti e integratori in grado di fornire energia) sia per la precisa organizzazione delle sue colonie.

La società è composta da tre tipi di individui (caste): la regina, la femmina feconda, che dà origine alla colonia; i maschi, o fuchi, presenti dalla primavera all’autunno, che hanno il compito di fecondare la regina; le operaie, femmine sterili, capaci di svolgere tutti i lavori all’interno dell’alveare, diversificati in base all’età. All’interno dell’alveare, ogni ape ha un compito ben preciso e la società è strutturata secondo gerarchie che consentono un’ottima organizzazione. Le api operaie, deputate alla raccolta delle sostanze alimentari, sono in grado di posarsi, giornalmente, su quasi cento fiori diversi cospargendosi il corpo di polline e succhiando il nettare dei fiori. Tali sostanze sono portate all’alveare dove andranno a costituire le scorte che garantiranno la sopravvivenza della colonia stessa. Nonostante ogni ape porti con sé il meccanismo dell’universo utile per la sopravvivenza dell’ecosistema è anche la specie vitale più a rischio. La loro vita, infatti, è continuamente messa in pericolo da diversi fattori, tra cui la mano dell’uomo. Giornalmente, vengono a contatto con innumerevoli sostanze che possono causare danni ai singoli individui o alla colonia e che possono anche portare all’estinzione delle famiglie.

Oggi, infatti, si stanno registrando grandi percentuali di perdite di api con ricadute negative sull’impollinazione e sulle produzioni agricole. Salvaguardare la salute delle api rappresenta oggi un passo importante se si vuole mantenere la biodiversità e indirettamente la salute dell’ambiente.

Per questo motivo nasce la “WORLD BEE DAY”, cercando di sensibilizzare la popolazione sull’importanza e la salvaguardia di questi preziosi insetti, creatori di meravigliose opere d’arte. Tra i prodotti delle api, il più conosciuto e utilizzato al mondo è il miele.

La maggior parte di miele prodotto in Italia deriva dal nettare di varie tipologie di fiori e mescolato dalle api nell’alveare. Questo tipo di miele prende il nome di multiflorale o millefiori. Il miele millefiori ha un gusto dolce e gradevole, il colore può variare dal giallo chiaro al rossiccio, ricco di sfumature diverse, a seconda della stagione e della zona di produzione. Di conseguenza ha un aroma forte che dipende dal luogo di provenienza. Esso è considerato il migliore miele da tavola, utilizzato anche per la preparazione di dolci casalinghi.

Il miele nel corso della storia ha assunto valori rituali e culturali in tutto il mondo. Fino ad oggi, è uno degli alimenti che meglio rappresenta il legame tra uomo e natura. Diverse ricerche archeologiche hanno confermato che già nella preistoria gli uomini si nutrivano di miele. La prima testimonianza risale a circa 9.000 anni fa. Una scoperta archeologica rinvenuta in Spagna nei primi anni del Novecento, a Valencia, presso la Cueva de la Araña (la Grotta del ragno) racchiude diverse incisioni rupestri che raffigurano scene di caccia, tra cui un disegno in cui appaiono due uomini intenti a raccogliere miele da uno sciame selvatico. Uno di questi uomini si arrampica su una rupe portando con sè un contenitore dove riporre i pezzi di favo, circondato da api in volo. Il secondo uomo raffigurato sembra recuperare il miele che cola dai favi. Questo ritrovamento rappresenta al meglio l’attività di raccolta del miele da parte dell’uomo già a partire dal Paleolitico. Il primo vero esempio di apicoltura, intesa come allevamento delle api in arnie, è dato dagli Egiziani, i quali furono i primi a capire l’importanza di dare alle api un luogo dove creare l’alveare. Scavi archeologici ritrovati a Gerusalemme raffigurano arnie perfettamente conservate, risalenti all’ XI secolo a.C. . In altri scavi, su tombe, sono stati trovati vasi e coppe di miele che accompagnavano i defunti nell’aldilà. Anche sulla famosa Stele di Rosetta, sull’obelisco di Luxor a Parigi e in numerosi sarcofagi si posso trovare immagini di api e miele. La testimonianza più antica è quella rinvenuta all’interno del tempio del Sole, costruito nel 2600 a.C., dove viene rappresentata perfettamente una sequenza di operazioni per lavorare il miele. Anche i papiri egizi fanno spesso riferimento al miele, confermando che veniva utilizzato sia come alimento che in medicina per alleviare disturbi digestivi e come unguento per curare piaghe e ferite. Nella Grecia antica il miele era già ben noto. Era considerato il cibo degli Dei e veniva utilizzato molto per la preparazione di dolci per le cerimonie religiose e nei sacrifici in onore delle divinità. Il mito più famoso è quello della nascita di Giove, che fin da piccolo venne affidato alla ninfa Melissa, che lo nascose in una caverna, dove le api lo nutrivano col miele. Melissa, in seguito, venne trasformata da Giove in un’ape, animale sacro agli Dei. Anche nell’Iliade si parla di api e miele, testimoniando l’alto valore di questo alimento. I greci lo credevano anche un ottimo elisir di giovinezza e lo somministravano agli atleti che correvano ai Giochi Olimpici. Per i Romani invece era il dolcificante ideale e veniva utilizzato per la preparazione di dolci, delle birre e dell’idromele, bevanda degli Dei e degli eroi di un tempo. Virgilio oltre ad essere un grande poeta era anche un apicoltore e nelle sue “Georgiche” ha trattato vari momenti di vita delle api, la loro struttura sociale, la sciamatura e ha descritto al meglio la suddivisione dei compiti all’interno dell’alveare. L’importanza del miele come alimento si mantenne anche nel Medioevo fino alla scoperta dello zucchero estratto dapprima dalla canna e successivamente anche dalla barbabietola.

Il miele è un ingrediente utilissimo e molto importante nella nostra alimentazione, non solo come sostituto dello zucchero, ma anche per i diversi impieghi in cucina. Considerato quindi un dolcificante, aromatico e nutriente, può essere impiegato sia in ricette dolci che salate.

Tra gli alimenti energetici, ha il primato nell’alimentazione dello sportivo. Solitamente il miele viene consumato sia prima che durante e dopo l’attività fisica, per favorire il recupero. Negli ultimi anni, il miele viene aggiunto al latte in polvere e ai vari alimenti destinati alla prima infanzia. Quindi è un alimento adatto a tutti, ad eccezione di coloro che soffrono di diabete o di obesità.

E’ utilizzato anche per correggere e migliorare il sapore di alcuni cibi, come lo yogurt, o di bevande, come thè e latte.

Viene spesso abbinato ai formaggi ma anche a pane, carne e pesce, conferendo ai cibi un aroma particolare.

Il miele è utilizzato anche nel mondo nella cosmesi e per la cura della persona. Si pensa possa essere il più vecchio ingrediente di prodotti per la cura della pelle, utilizzato in diversi paesi. Le donne giapponesi, infatti, mantengono le loro mani prive di rughe attraverso un uso quotidiano di miele.

Il miele è in grado di ridurre irritazioni cutanee e prevenire le cicatrici. Inoltre in caso di ferite ed ustioni, velocizza la guarigione.

E’ efficace anche nel trattamento dell’acne, mediante applicazione sul viso di una piccola quantità nelle zone interessate. Deterge anche brufoli e altri inestetismi della pelle e riesce a rimuovere decolorazioni e lentiggini.

Per combattere ascessi foruncoli, il miele viene mescolato con farina di segale o di grano. In Italia è utilizzato per preparazioni di tonici e impacchi detergenti contro la secchezza della cute, evitando di renderla grassa. E’, pertanto, l’ingrediente ideale per fare delle maschere adatte a qualsiasi tipo di pelle: secca, mista e grassa.

Può anche essere utilizzato come shampoo naturale per combattere la forfora mantenendo il capello lucente e morbido, impiegato per la cura di herpes, eruzioni cutanee e dermatite da contatto ed è anche utilizzato, in diverse percentuali, nelle pomate per labbra, nel latte detergente, nelle creme idratanti o gel, nelle creme dopo sole, in lozioni e balsami.

Come nella cosmesi, anche in medicina il miele ottiene ottimi risultati. Da sempre è considerato il migliore alleato contro la tosse. E’ l’ingrediente perfetto per realizzare uno sciroppo naturale senza ricorrere allo zucchero. Per potenziare l’effetto terapeutico, solitamente, si aggiunge una scorza di limone, arancia, oppure dello zenzero o della cannella. La cannella unita al miele è efficace contro infezioni urinarie, distruggendo i vari microbi presenti nell’intestino. Il miele è utilizzato anche per curare ustioni e ferite.

Rappresenta un ottimo coadiuvante nei casi di stipsi. Il suo potere lassativo dipende dalla presenza di fruttosio.

Grazie alla sua azione antinfiammatoria ed antibatterica il miele ha effetti benefici su ulcere gastriche e gastriti.

Il miele più utilizzato in medicina è il miele di Manuka a causa delle sue ottime proprietà terapeutiche e antinfiammatorie, riuscendo a distruggere diverse specie di microrganismi nel nostro organismo, tra i quali Escherichia coli e Staphylococcus aureus.

Altri usi terapeutici del miele sono associati a malattie cardiovascolari, a malattie della vista, alla profilassi per l’influenza, alle allergie di stagione, come sedativo, e in numerose altre situazioni. 

Non sempre è facile proporre ai bambini merende salutari che siano al tempo stesso golose e invitanti come le merendine preconfezionate.

Ecco quindi un modo semplicissimo per preparare una sana merenda a base di miele, yogurt e noci. 

Torta allo yogurt, miele e noci

Un dolce soffice e delicato, preparato con yogurt greco, miele e noci, con un delizioso profumo di arancia.

 Ingredienti

  • 4 uova
  • 140 g di miele di acacia o millefiori
  • 125 g di yogurt greco
  • 250 g di farina 00
  • 50 g di frumina (amido di frumento)
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 50 g di noci
  • 1 arancia non trattata oppure 1 fialetta aroma arancia
  • zucchero a velo

 Preparazione

  1. Montate le uova con il miele fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso.
  2. Aggiungete poco alla volta lo yogurt a temperatura ambiente e la scorza grattugiata di un’arancia non trattata oppure l’aroma di arancia in fialetta.
  3. Incorporate piano piano la farina ed il lievito setacciati ed infine le noci tritate grossolanamente.
  4. Versate il composto in uno stampo per torta piccolo (22/24 cm), precedentemente imburrato ed infarinato, e cuocete in forno preriscaldato a 180° per 35/40, verificando la cottura con uno stecchino di legno, ma non prima che siano trascorsi almeno 30 minuti.
  5. Lasciate raffreddare la torta allo yogurt e miele a temperatura ambiente, poi cospargetela con zucchero a velo e servite.

Merenda super nutriente e super veloce

Pane tostato, banane, miele, nocciole o noci tritate.
Pane tostato, ricotta, miele, nocciole o noci tritate.