Carenza di ferro in età pediatrica

La carenza di ferro, chiamata anemia, rappresenta una condizione in cui i livelli di emoglobina sono troppo bassi per trasportare in modo adeguato l’ossigeno in tutti i distretti del nostro organismo.

La carenza di ferro in età pediatrica può rappresentare una delle prime cause di perdita della qualità di vita in quanto le conseguenze possono sfociare in sintomi come nervosismo, scarsa concentrazione ed attenzione e quindi basso rendimento scolastico. Generalmente infatti i bambini con anemia sono meno vivaci del solito e tendono a stancarsi molto in fretta, appaiono irritabili e possono essere soggetti anche a disturbi del sonno. Si può inoltre osservare in loro un accrescimento ridotto sia di peso sia di statura.
Altri sintomi di anemia nei bambini sono: pallore della cute e delle mucose della bocca, congiuntivite comparsa di picacismo, alterazione del senso del gusto per cui tendono a mangiare sostanze normalmente non commestibili (terra, gesso o carta).

La carenza di ferro si può trovare in media nel 9% dei bambini al di sotto dei 2 anni, nel 4,5% dei bambini tra 3 e 5 anni e nel 15% degli adolescenti, tra questi ultimi è principalmente a carico delle ragazze a causa del ciclo mestruale.    

Andando a vedere i valori medi di assunzione di ferro, notiamo che sul territorio nazionale sono insufficienti rispetto ai valori indicati dai LARN, dunque a livello di popolazione italiana si presenta una situazione critica per quanto riguarda l’assunzione di ferro. 
In particolare una criticità è costituita dal fatto che la quota di ferro assorbita rispetto a quella assunta è molto inferiore. Infatti il ferro presente negli alimenti animali è assorbito per il 25%, mentre quello presente negli alimenti vegetali solo per il 5/10%; inoltre al contrario di quello che si pensa, la principale fonte alimentare di ferro non è la carne, bensì sono i cereali e la verdura: è dunque importante cercare di incrementare la quota assorbita di ferro di origine vegetale attraverso alcuni accorgimenti nutrizionali. 

Per ridurre il rischio di anemia nei bambini è quindi necessaria un’alimentazione corretta, varia e bilanciata. La scelta ricadrà ovviamente su cibi ricchi di ferro quali carni rosse; carni magre come il tacchino; pesce azzurro; legumi; funghi secchi; frutta secca; cereali integrali; farina di soia; verdure a foglia verde scuro. Inoltre unire al pasto una spremuta di agrumi può incrementare l’assorbimento di ferro attraverso la vitamina C. Anche l’eccesso di fibra può portare a una riduzione dell’assorbimento di ferro. I regimi dietetici particolari come quelli vegetariani o vegani necessitano di attente integrazioni per bilanciare l’acquisizione di micronutrienti, tra cui appunto il ferro, che rischiano di essere assunti in misura inferiore.