I motivi per cui un bambino si rifiuta di mangiare a mensa possono essere vari.
Se questo rifiuto si presenta all’inizio dell’anno scolastico o nel momento dell’inserimento del bambino a scuola, si può considerare un atteggiamento del tutto normale in quanto i bambini hanno bisogno del loro tempo per prendere confidenza con il nuovo ambiente in cui si trovano a dover consumare il pasto e anche con gli altri bambini e le maestre.
Dunque avere difficoltà ad adattarsi alla nuova situazione è molto probabile che comporti il rifiuto del cibo, perché le emozioni positive o negative che siano influenzano inevitabilmente il nostro rapporto con il cibo e questo accade ancora di più nei bambini in quanto hanno maggior difficoltà ad esprimere verbalmente il loro disagio. In questi casi il compito del genitore è quello di rassicurare il figlio prima di accompagnarlo a scuola, incoraggiandolo ad affrontare quella giornata in maniera serena e tranquilla, senza mostrare insistenza sull’argomento cibo e mensa.
Se questo problema persiste anche a distanza di tempo, quando si presume che ormai il bambino abbia preso confidenza con l’ambiente scolastico e con i suoi compagni, allora è il caso di approfondire meglio la questione.
Spesso il bambino che si rifiuta di mangiare ciò che gli viene proposto a mensa è quel bambino che a casa non è abituato a mangiare tutto, perché magari gli viene proposto sempre e solo quello che è di suo gradimento. Infatti a mensa vengono scartati solitamente tutti quegli alimenti a base di verdure perché la maggior parte dei bambini non sono abituati a consumare né frutta né verdura in famiglia: ecco perché è importante educare i figli a consumare i pasti insieme a tutti gli altri componenti della famiglia e soprattutto è fondamentale proporre un menù che sia uguale per tutti e non diversi alimenti a seconda dei gusti di ognuno. Dunque affinché il bambino inizi piano piano a consumare anche il pasto proposto a mensa senza fare capricci, è necessario che a casa e in famiglia venga assicurata una certa continuità con l’educazione alimentare iniziata a scuola: per esempio non dovranno mai mancare frutta e verdura a tavola.
Sicuramente nessuno nega che ad oggi ci siano scuola con mense più “buone” e altre “meno buone” che mettono a dura prova anche il bambino meno problematico, ma in questo caso la soluzione non sarà coinvolgere il singolo bambino ma prendere un provvedimento a più ampio spettro, con le maestre e con il sistema di ristorazione, cercando di migliorare la palatabilità dei piatti.